Metodologia ( consigli per la pratica).
Gli asana ( terza tappa dell'Hatha Yoga), sono uno strumento per osservare sia le potenzialità che i limiti del corpo.
Hanno forme diverse e totalmente inusuali : ciò permette agli adepti di provare la diversità, l'opposto e a volte l'assurdo.
Ogni asana necessita di una respirazione calma e regolare e di una costante attenzione a sé.
E' possibile perciò, dopo una pratica intensa, avvertire sensazioni molto particolari, sia legate al corpo che alla mente; piacevolissime oppure di disagio, magari perché inconsciamente ci si rifiuta di assumere una particolare forma, che fa affiorare sensazioni spiacevoli, oppure, semplicemente perché si ha paura di affrontare il nuovo.
E' molto importante per chi si avvicina a questa disciplina, diventare osservatori/osservatrici attenti e silenziosi di se stessi, non voler affrettare i tempi, che devono essere necessariamente lenti, proprio come è necessariamente lenta l'esecuzione di ogni posizione yoga.
Non è corretto neppure creare false illusioni di raggiungere chissà quale alta vetta.
Ecco le sagge parole di un "grande": "Non è importante fare dei passi che un giorno ci condurranno al fine, ognuno di questi passi deve essere in se stesso una meta". Goethe
( Sri K. Pattabhijois )
( II.46 Yoga Sutra )
( Paramhansa Yogananda )
( B.K.S. Iyengar )
( L. S. Y. )
( L.S.Y. )